Intervista con il Dottor Auriemma

Intervista con il Dottor Auriemma
Intervista con il Dottor Auriemma

Pericolo virus? Paura e rabbia sono altrettanto dannosi

di Manuela Cattaneo della Volta

Oltre al Covid 19 ci sono altri virus ugualmente pericolosi che si insinuano nel nostro organismo: sono comunemente chiamati paura e rabbia. E hanno origine dall’informazione grave, urlata, ripetuta, annunciata come una maledizione e senza il minimo discernimento. Ovviamente ci sono delle eccezioni, ma sono, appunto, eccezioni. La popolazione mondiale è inondata da informazioni non filtrate che penetrano il nostro organismo come un coltello nel burro.

La paura legata al Covid è la paura di morire – spiega Salvatore Auriemma, neurologo e psichiatra, da oltre 40 anni agopuntore con esperienze all’Istituto Carlo Besta di Milano e all’Ospedale Bolognini di Seriate -. E l’informazione così grave arriva al rene che funziona malissimo quando c’è paura, formulando due risposte: immobilità o fuga. La prima paura blocca tutto (il messaggio che passa è: mi rendo invisibile e se non ci sono non mi prende). La seconda paura invece passa dal fegato che deve far uscire questa energia in eccesso e si attiva la fuga: si scappa, non importa dove, basta andare e disperdere l’energia in eccesso.

Il fegato oltre a ricevere la paura è anche l’organo contenitore della rabbia: nella situazione attuale determina spesso una reazione immediata nella popolazione che si sente imprigionata, limitata nelle proprie azioni, nella propria libertà di movimento (sempre tutto legato all’organo fegato). Con la costrizione la rabbia può esplodere, o persino implodere, con il gesto più grave del suicidio”.

Oltre al Covid 19 ci sono altri virus

Tutte queste espressioni disturbano e inibiscono gli anticorpi, le nostre difese organiche.

“Il fegato rappresenta nella medicina cinese la primavera – prosegue Auriemma -, è come una gemma di una pianta pronta a sbocciare, come il primo calore pronto a diffondersi dopo il freddo inverno…se questa rabbia, che è di origine epatica, è costretta all’interno, si mostra negli occhi (quando si dice non ci vedo più dalla rabbia, per esempio), oppure sale immediatamente al cervello va al punto baihui, all’apice del capo, dove si concentra e può dare anche ictus. Con la corsa, il movimento, la si disperde incanalandola nei muscoli, allontanando così paura e rabbia dalla causa del disturbo”.

Un’altra manifestazione di disagio che si manifesta a causa della violenza dell’informazione è lo stress.

Se si riceve qualcosa di negativo senza poter dare risposta lo stress che si crea a lungo andare si trasforma in malinconia, depressione. E la depressione è legata, oltre al polmone, all’organo del cuore, l’organo della gioia di vivere. Su chi ha una predisposizione di carattere famigliare, o se si protrae per lungo tempo, può avere purtroppo effetti deleteri definitivi, spiega Auriemma.

Tutto quello che impedisce all’energia dell’uomo di scorrere liberamente genera rabbia, paura, depressione. Semplificando al massimo, l’organismo è un’onda di energia che deve continuamente fluire, circolare e se viene bloccata da qualche parte si attiva una stagnazione dell’energia che si trasforma in tossina che genera malessere.

L’agopuntura fa scorrere il chi, l’energia, prevenendo blocchi.

“Per essere un po’ più specificamente orientali – dice Auriemma – la prevenzione in agopuntura può essere attivata con i 4 cancelli che, appunto, sostengono lo scorrere dell’energia e del sangue. Il rene, che è la radice dell’organismo, se non è nutrita, non è più in grado di tonificare gli organi e i midolli.

Le difese organiche si attivano in vari modi, spesso si utilizza il punto 4 vaso concezione, ma si possono utilizzare altri punti, sempre efficaci”.

Intervista con il Dottor Auriemma

Proviamo a cambiare prospettiva e pensare al nostro organismo nel macrocosmo, o meglio immaginare la terra come un solo organismo: “Innanzitutto la terra è la milza, cioè ogni organo contiene un po’ di terra ma la milza è proprio l’organo associato alla Terra – spiega Auriemma -. La terra/globo ha al suo centro il cuore, il rene è tutta l’acqua, il fegato il verde e dunque le foreste, e il cervello è nel rene della terra, dunque nell’acqua, senza dimenticare che nel cervello ci sono i plessi corioidei che hanno identica composizione anatomica del rene ed è il rene a controllare il nutrimento del cervello e la circolazione cerebrale”.

Per prevenire disturbi di qualunque tipo la regola d’oro è mangiare sano, poco, di sera il consiglio è mangiare molto liquido e caldo. Naturalmente smettere di incamerare le notizie urlate sarebbe un altro toccasana.

Nel caso del Covid, questo è un nemico invisibile che agisce come un cavallo di troia, non si fa riconoscere dagli anticorpi – precisa Auriemma -. E’ come mostrare a una persona del 1500 un aereo che passa a diecimila metri di altezza e affermare che là dentro ci sono delle persone; impossibile, risponderebbe: non fa parte della sua cultura, non può neppure immaginare una cosa del genere.

Lo stesso per noi nel nostro presente: nella nostra cultura entrano tanti bacilli, ma questo non è mai entrato, è stato manipolato, costruito, perché l’uomo è spesso più cattivo di madre natura, per di più fatto in un laboratorio militare…”.

Inoltre paura, rabbia, depressione diminuiscono le difese organiche e fanno sì che l’organismo non sia pronto a rispondere, a contrattaccare il nemico che lo coglie all’improvviso e alla sprovvista.

E qui è il paradosso a cui stiamo assistendo: le regole ci impongono di stare in casa per non trasmetterlo e non prenderlo, ma la clausura inibisce le difese organiche.

Non è sano tenere gli anziani a casa, ricoverarli o tenerli a letto: le difese organiche si formano e diventano protettive solamente nel movimento. E’ solo così che l’energia si rigenera, e ugualmente le difese organiche, altrimenti l’energia ristagna, e così la psiche e diventa facile ammalarsi o forse è meglio dire che si apre la porta al virus.

Ciò che ha senso è vedersi con gli altri mantenendo la distanza sociale e con le mascherine, essere prudenti ma uscire – raccomanda Auriemma – anche per una passeggiata in solitaria: camminare, muoversi, stare nel verde. E sorridere, il sorriso aumenta gli anticorpi. Certo, non ci si può abbracciare, ma almeno parlare con qualcuno in presenza è prezioso per la salute, e si rimette in circolo l’energia. E se poi si sa che quella persona sta bene, come te, ma perché non ci si può abbracciare? Ma per carità, abbracciamoci se siamo sani, sarà più facile rimanere sani!”.

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