Che cos'è il Taiji

Patrick Kelly Taiji

Perché Taiji

Perché credo che la cosa più importante della vita sia vivere in maniera armoniosa.

Perché credo che i principi del Taiji ci indichino chiaramente come arrivarci. La vita è mutamento continuo, sviluppo e crescita che può avvenire a vari livelli a seconda delle proprie inclinazioni, superficiali o profonde.

Ogni lungo viaggio inizia dal primo passo

Che cos’è​ il Taiji

Taiji non è quello che la maggior parte delle persone pensa che sia, vale a dire: una ginnastica salutare che gli anziani cinesi eseguono lentamente e noiosamente nei parchi. Per quanto dia enorme giovamento alla salute e sia sicuramente una pratica adatta anche ai più anziani, fermarsi a questo sarebbe come parlare di un oceano considerandolo solo come un serbatoio d’acqua.

Taiji è lento per il semplice motivo che eseguire i movimenti corretti, esprimendo le giuste forze e con il livello di mente richiesto è incredibilmente difficile, aggiungere la velocità, in un primo tempo, lo renderebbe impossibile.  Un po’ come accade ai grandi pianisti che studiano lentamente i brani musicali complessi per poi suonarli a velocità corretta, con l’espressione voluta, al momento opportuno. Si pensa che sia noioso perché la sua profondità non è accessibile a chi lo guarda da fuori o a chi non gli dedica tempo. In realtà è un sistema geniale i cui limiti sono l’inizio di un nuovo livello.

Moltissimi giovani desiderosi di migliorare se stessi e la loro arte (pittura, musica, canto, danza ecc.)  e la qualità delle loro prestazioni sportive , ricercano le capacità che questa disciplina sviluppa: la concentrazione,  la coordinazione, l’equilibrio, l’elasticità, la capacità di rilassarsi, la possibilità di avere governo della mente e del corpo, la gestione delle emozioni, la produzione di energia, ma non sanno che il Taiji offre tutto questo.

© All rights reserved

Manuela Taiji Patrick Kelly

Salute

Taiji è stata chiamata anche la Via dell’eterna giovinezza o l’Elisir di Lunga Vita per sottolineare come il movimento gentile giovi alle ossa, favorendo il lavoro di ricostruzione degli osteoblasti per renderle solide, rafforzi e tonifichi i muscoli, allunghi tendini e legamenti con uno stretching delicato, aiuti ad avere una buona postura alleviando i carichi alla colonna vertebrale , stimoli  armoniosamente cuore e polmoni e quindi la circolazione del sangue e della linfa che irrorano i tessuti e gli organi portando energia e nutrimento. Rafforza il sistema immunitario, riguardo a questo aspetto la mia esperienza personale e dei miei famigliari che si esercitano è molto rilevante.

La pratica permette di immagazzinare energia, calma il sistema nervoso. Da un altro punto di vista aiuta a essere “centrati”, silenzia il chiacchiericcio mentale, assesta il sistema emozionale, favorisce la concentrazione, calma la mente, affina le risposte, sviluppa la  parte più profonda della mente

Difesa

Il Taiji quan è un’arte marziale, ma il suo scopo più elevato è l’evoluzione spirituale. Allora è “semplicemente” Taiji. Ci sono molte scuole, stili differenti, con approcci e scopi molto diversi. Chi insegna seguendo le orme di un buon Maestro, che ha seguito le orme di un buon Maestro, che ha seguito le orme di un buon Maestro e così via lungo il lignaggio, ha una grande valenza. Non inventa nulla, dà il suo contributo alla Via grazie alla profondità raggiunta e aiuta il prossimo che si impegna a crescere dando generosamente quello che ha ricevuto nei tempi giusti, senza annacquare il sistema perché ha poco come esperienza.

Ho seguito diversi maestri di yoga, karate, taiji, zen, qi gong, crescita personale. Gli insegnanti genuini non hanno segni evidenti, quelli che mostrano segni evidenti spesso non lo sono affatto. Alcuni si muovono su piani bassi utilizzando mezzi che non hanno nulla a che fare con l’evoluzione, ma sono più vicini all’orgoglio spirituale e al potere, due punti di grande blocco per chi realmente desidera evolvere.

Leggo su internet le cose più divertenti: tra cinture d’oro, abiti svolazzanti di seta, sommi Sifu, medaglie, gradi, contrazioni evidenti vendute come forza elastica, ego ipertrofico quando la Via va proprio dalla parte opposta, insomma come riconoscere il valore di un insegnamento in una tale giungla? Non c’è scuola che non sostenga di insegnare “lo stile originale”.  Quando si è neofiti non si sa nulla, ma si ha tanto bisogno di credere che si è scelto il meglio. Sbagliare fa parte del percorso. Sinceramente, se Patrick Kelly avesse fatto il vasaio avrei appreso a fare vasi e avrei smesso con le arti marziali. Ho avuto la fortuna che il Maestro si esprimesse attraverso una disciplina che mi era affine e grazie a questo ho potuto riconoscerne l’abilità tecnica, ma il mio desiderio di crescita andava oltre il mezzo per raggiungerla. Volevo qualcuno che percorresse la Via e avesse trovato qualcosa. Ci sono voluti 40 anni per trovarlo ma ho avuto fortuna. Fiutate l’atmosfera che si respira durante le lezioni e osservate se il cambiamento è solo superficiale o va in profondità.

Evoluzione

E’ importante comprendere quale sia la nostra motivazione reale per volere imparare.  Non è scontato che sia chiara…e sincera. Va sondata. Il Taiji, come lo Yoga promuove una profonda conoscenza di sé e del mondo. Il motivo per cui a me piace di più dello Yoga è perché contempla il rapporto con l’altro nel lavoro in coppia che nello Yoga manca.              

I principi che si imparano valgono anche nella vita quotidiana e nelle relazioni. Entrare in contatto fisico delicato con gli altri ci permette di, per dirla con il Dao De Jing, “smussare le nostre asprezze e risolvere i nostri grovigli”. Alla fine ci si rende conto che l’unico nemico è dentro, non fuori di noi. Al termine ogni lezione e di ogni sessione nei seminari intensivi  c’è lo spazio dedicato alla meditazione dove impariamo a raggiungere la Mente Profonda per poi portarla nel movimento del Taiji e nella Vita. Un uroboro virtuoso.